L’accredito automatico del nuovo contributo a fondo perduto (in corso in questi giorni da parte delle Entrate) non azzera le complicazioni di un meccanismo che funziona per zone, codici Ateco e coefficienti, e che imporrà a molte imprese di fare comunque domanda per ricevere gli aiuti. Di seguito sono elencati i soggetti che dovranno inviare l’istanza per via telematica. o Soggetti che non avevano richiesto il primo aiuto, perché non era ammesso (circa 1.600 imprese con ricavi oltre i 5 milioni annui) o perché non avevano presentato la domanda pur avendone diritto per una svista o un disguido. o Soggetti che avevano presentato l’istanza, ma se la sono vista respingere per un errore (ad esempio nella digitazione dell’Iban) e adesso possono fare domanda in autotutela alle Entrate. o Le imprese che alla data del 30.04.2020 tecnicamente non esistevano (ad esempio, chi ha acquistato un negozio il 13.06.2020). Proprio l’ancoraggio al fatturato del mese di aprile è l’aspetto più criticato per la sua arbitrarietà. Se aveva senso nell’urgenza della primavera, sarebbe forse servito un parametro più oggettivo. Oltretutto, il riferimento ad aprile rischia di perpetuare eventuali distorsioni (impresa che nel 2019 ha venduto un macchinario, fatturando molto, oppure, viceversa, azienda che ad aprile 2020 si è trovata a fatturare alcuni grossi lavori dei mesi precedenti e poi è rimasta ferma).
Fonte: Il Sole 24 Ore