Dal 1.7.2024 entra in vigore la stretta sull’utilizzazione in compensazione dei crediti d’imposta a fronte di debiti erariali presenti complessivamente in misura superiore a 100.000 euro. La norma introdotta con l’art. 1, comma 94, della l. 30.12.2023, n. 213, è stata modificata con l’art. 4, comma 2, del d.l. 29.3.2024, n. 39, chiarendo i contorni operativi del divieto e prevedendo il superamento del divieto ricorrendo alla rateazione del debito.
Il contribuente non potrà avvalersi della possibilità di compensazione se ha debiti per importi complessivamente superiori a 100.000 euro, per i quali i termini di pagamento siano scaduti, dovuti:
- iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori;
- iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi ad atti comunque emessi dall’Agenzia delle entrate in base alle norme vigenti;
- atti di recupero di crediti d’imposta indebitamente utilizzati in compensazione, compresi gli interessi e le sanzioni di cui all’art. 1, commi da 421 a 424 della l. 30.12.2004, n. 311 (norma abrogata dal 30.4. 2024 per effetto dell’art. 1, comma 4, lett. a), del d.lgs. 232. 202, n. 2024; tuttavia i riferimenti a tali commi, contenuti nelle norme attualmente in vigore, si intendono effettuati agli atti indicati all’art. 38-bis, comma 1, lett. da a) a f), del d.p.r. 29.9.1973, n. 600, cioé crediti non spettanti o inesistenti utilizzati, in tutto o in parte, in compensazione ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. 9.7.1997, n. 241).
Il divieto di compensazione è subordinato alla presenza delle seguenti condizioni: - debiti per imposte erariali e relativi accessori iscritti a ruolo;
- importi complessivamente dovuti superiori a 100.000 euro;
- termini di pagamento scaduti.
Inoltre dal 01 luglio tutti i modelli F24 contenenti compensazioni orizzontali saranno validamente presentati solo mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’agenzia delle entrate e la presentazione tramite home banking resterà solo per i modelli privi di compensazioni .
Fonte : Fisco e tasse